Quest’anno la tradizionale uscita pomeridiana che Acistom offre tutti gli anni ai propri soci ha avuto un taglio prettamente naturalistico ed è stata dedicata alle bellezze di un paesaggio molto particolare, quello delle zone umide della Salina di Cervia, dove domenica 20 maggio il nostro gruppo, numeroso come sempre in questa occasione, è stato ospite del Centro visite.
Il percorso è iniziato in aula, dove la guida ci ha illustrato la struttura della Salina di Cervia, la cui figura, vista dall’alto, ricorda quella di un grosso pesce che, coi sui 827 ettari di estensione, occupa circa un terzo dell’intera estensione del territorio comunale; è circondata da un canale di oltre 16 km che, partendo dall’altezza di Milano Marittima, permette all’acqua del mare Adriatico di raggiungere gli oltre 50 bacini in cui è suddivisa: attraverso un ingegnoso sistema di chiuse, i bacini vengono gradualmente allagati e, man mano che l’acqua evapora, ci si spinge sempre più nel cuore della salina dove, in agosto, avviene la vera e propria raccolta del sale che, ancora oggi, è fatta coi metodi artigianali di un tempo.
La guida ci ha spiegato anche perché il sale di Cervia viene definito “dolce”: è un sale marino integrale che non viene sottoposto ai consueti processi di raffinatura che caratterizzano la maggior parte dei sali marini, quindi non subisce l’aggiunta di sostanze chimiche “estranee” e, per le condizioni ambientali in cui si trova, è naturalmente privo di cloruri amari.
Ci hanno poi fornito tanti binocoli e, così attrezzati, ci siamo incamminati lungo uno dei bacini, alla scoperta della flora e della fauna della salina: la guida ci ha illustrato specie ed esemplari mano che li incontravamo lungo il cammino, spiegando le caratteristiche di prugnoli, tamerici e salicornia tra le specie vegetali e invitandoci a puntare i binocoli per ammirare avocette, garzette, cavalieri d’Italia, varie specie di anatre e gabbiani che stazionavano nell’acqua bassa del bacino. Al termine del percorso abbiamo potuto osservare, anche se da lontano, un gruppo degli ospiti più famosi della salina, i fenicotteri rosa, che devono il colore del loro piumaggio alla loro dieta: si nutrono infatti, tra le altre cose, di un piccolo gamberetto rosa che concentra nella sua corazza i pigmenti delle alghe di cui si ciba a sua volta.
Al termine della visita, prima di lasciare il Centro, in tanti hanno approfittato del punto vendita per acquistare i prodotti esposti e portare a casa un ricordo della giornata.
Ci siamo poi trasferiti sulla spiaggia di Pinarella, al Bagno Renata 100 Beach, dove è stato organizzato il rinfresco finale a base di pizza e piadina con salsiccia: la temperatura quasi estiva ci ha aiutato a rendere piacevole anche questo scorcio di giornata, conclusa in dolcezza con fragole e ciambella.